giovedì 26 marzo 2015

10 domande a .... Gabriele #6

Oggi vi presento Gabriele, un altro corridore conosciuto su Facebook e incontrato finalmente poco tempo fa alla Kokos trail, dov'è venuto a supportarci nonostante il suo infortunio. 
Gabriele di solito corre tanto, diciamo anche tantissimo, ma per lui non significa solo allenarsi per vincere, rappresenta ben altre cose e lo trasmette benissimo con le sue risposte. Lui come tutti quelli che hanno partecipato a questa rubrica, ha una vera passione per la corsa! Grazie per la tua disponibilità Gabriele e a presto in gara, ne sono sicuro.



1 Quando hai cominciato a correre? Perché?

Ho iniziato a correre nel 2005 dopo un brutto periodo non tanto positivo della mia vita. Ero fuori forma. Ho iniziato con pochi minuti in palestra poi sono passato in strada e senza accorgermene arrivavo a correre due ore per le strade del Carso triestino. Mi faceva distrarre e provare emozioni che altre cose non mi davano. Presto ho capito che sarebbe stata una cosa speciale per tutta la vita.

2 Fai delle gare? Di che tipo? 

Gareggio spesso se posso. Mi piacciono quasi tutti i tipi di gare. Tra le più disputate sicuramente gare di 10/21km. Raramente in alcuni periodi gare in pista. Negli ultimi anni ho scoperto grazie ad un amico (Nazareno Salpistis) esperto ultramaratoneta, l' amore per le lunghe distanze e per il trail. Riesco a trovare soddisfazione a fare km sotto il sole nel cemento infuocato come nei boschi e nel Carso della Val Rosandra. Amo correre insomma.

3 Qual è il tuo luogo preferito per correre?

Il mio luogo preferito per correre è legato ad un motivo affettivo. Vicino alla casa dei miei genitori in un percorso in strada asfaltata di 14 km che avrò fatto centinaia di volte, di certo non è il più bel posto dove vado allenarmi, ma su quelle strade ho iniziato a macinare km e quando ora più raramente ci ritorno non so perché ma è sempre speciale. Devo dire però che ora mi alleno ovunque dai sentieri della Val Rosandra alla strada in Costiera, oppure spesso mi invento dei percorsi nuovi. Almeno una volta a settimana se venite nel campo di atletica mi trovate che faccio qualche ripetuta più veloce. Prossimamente farò qualche allenamento più in quota x le gare di montagna.


4 La corsa si prepara anche fuori dai allenamenti, quale aspetti della tua vita sono influenzati per prepararti al meglio? (alimentazione, sono...) 

Io seguo la regola 80/20 che mi ha portato avere buoni risultati: 80% nutrizione 20% allenamento. Su 24 ore del resto non ci si può allenare per l'80% del tempo! Quindi quello che si fa quando ci si toglie le scarpe è fondamentale per fare bene quel 20% e la nutrizione per me ha un ruolo prioritario. Sono da più di un anno vegetariano e integro la mia alimentazione con la Nutrizione Herbalife da 7 anni che mi accompagna nei miei allenamenti e mi permette recuperi lampo. La credevo una moda questa di integrare l'alimentazione, ma provata la differenza non sono più tornato indietro. Altro aspetto fondamentale è una cosa molto trascurata da molti maratoneti sebbene sia praticamente gratuita: l'acqua. Bevo di continuo a dismisura anche d'inverno. Vicino a questo ha un ruolo fondamentale il riposo notturno che non deve essere molto lungo ma piuttosto di qualità senza disturbi. Se poi voglio essere sincero c'è una cosa che fa la differenza: quello che metto nella mia testa, cioè quello che leggo, le Persone che frequento e i pensieri che faccio prima durante e dopo la gara. Ne potremo riparlare magari in futuro se ti va. Per esempio la frase che mi ridico continuamente in gara è: fino alla morte. Sembra catastrofica e esagerata per alcuni, a me serve per dare tutto, ma veramente tutto in quanto spesso si pensa di dare il Massimo e invece il limite è molto lontano.


5 Qual è il tuo più bel ricordo sportivo?

Il mio più bel ricordo sportivo è l'arrivo della prima volta che in maratonina scendevo sotto 1h20', tempo discreto ma per me in quel momento era un grosso obiettivo. In futuro migliorai molto il crono ma quella volta a Pordenone tagliai il traguardo piangendo e ora che te ne parlo mi emoziono ancora. Dietro quelle lacrime c'erano tutte le fatiche che avevo fatto per migliorarmi e anche se ho fatto molte gare con risultati migliori ancora adesso ricordo quegli istanti e credo li ricorderò per tutta la vita. Quest'anno all'arrivo della Lanaro granfondo ho avuto sensazioni quasi simili e in quel momento ringrazio la vita di avermi regalato l'opportunità di poter correre. Alla fine ciò che conta di più è l'emozione che provo al di là della classifica.

6 Visto che siamo nel 21° secolo, qual è il tuo materiale indispensabile per correre?

Il materiale indispensabile alla fine credo siano sempre le scarpe. Le mie mizuno per me sono una seconda pelle, il mio piede solo li si sente a casa. Tutto il resto è utilissimo e ci sono marche secondo me migliori. Tutto quello che acquisto deve essere funzionale ma più leggero possibile. Per fortuna sono un tipo caloroso e spesso mi potete incontrare a correre in t shirt e pantaloni corti nel vento ma con i guanti, perché mi si congelano spesso le mani. Uso altre cose come i gps ma ciò che fa la differenza è il cervello con un forte "perchè", materiale insostituibile.


7 Hai una gara che sogni di fare?

Ho molte gare che sogno di fare! Ma probabilmente il sogno più grande resta l'UTMB. Per l'importanza della gara, per i paesaggi e perché ci sono persone da tutti i posti del pianeta. Oltre a questa gara sono attratto dalla transvulcaniala che si svolge nell isola de La Palma sulla distanza di 83.3 km e con un dislivello cumulativo di 8525 m.

8 Fai solo corsa o hai altre passione?

Coltivo delle passioni extra sportive, mi piace occuparmi di crescita personale, leggo molto a riguardo, così come spesso dedico del tempo a degli esperimenti in cucina dove riesco a mettere in pratica quello che conosco sulla buona nutrizione. A livello lavorativo ho due impegni: sono un infermiere e mi occupo di network marketing creando reti commerciali di distribuzione dei prodotti nutrizionali Herbalife.


9 Chi è il tuo sportivo preferito? Perchè?

Non ho un unico Sportivo preferito: negli anni mi sono legato molto a varie figure che mi davano emozioni, in qualsiasi sport. Ricordo l'emozione nel vedere da bambino la forza fisica e mentale di Alberto Tomba. Poi anche nel calcio ricordo persone speciali come Roberto Baggio e Alessandro Del Piero non solo per le capacità tecniche ma per le doti umane che ancora adesso riescono a far trasparire. Il libro di Del Piero "giochiamo ancora" non riesco a finirlo perché mi emoziona troppo. Spesso nelle giornate no, penso alla storia di Alex Zanardi e l'esempio che ogni giorno da al mondo con la sua vita da sportivo oltre i limiti che la vita gli ha imposto. Per ultimo ma non per importanza, spendo due parole per Killian Jornet Burgada, che non ha bisogno di presentazioni. Leggere delle sue imprese mi stimola continuamente per le mie piccole e modestissime imprese. Da quando ho letto il suo libro "Correre o Morire" ho cambiato modo di pensare e quindi di correre, semplicemente perché grazie a lui ho scoperto che i miei limiti sono lontanissimi, molto più di quello che credevo. E spero presto di incontrarlo per dirglielo di persona e stringergli la mano. Lui ama la montagna e quello che fa e in questo suo amore per la natura come se fosse un essere vivente mi riconosco anch'io.  
Voglio infine spendere due parole per un atleta locale che corre con la mia stessa società ormai conosciuto in tutta italia: Paolo Massarenti. Paolo è una persona speciale, certamente geneticamente dotata ma che ha risultati incredibili grazie alla sua dote maggiore: l'umiltà. Ha sempre una parola buona per tutti e interpreta la corsa nel modo più bello che ci sia, con passione sorriso e tanta emozione. Ogni volta che faccio due chiacchiere con lui ne esco più forte. Se ho iniziato a spingere sull'acceleratore e a guardare oltre, è grazie anche a lui.

10 Hai un ultima cosa da dire ai nostri lettori?

Intanto ti ringrazio per la mia prima intervista in assoluto !!! Mi ha fatto piacere conoscerti e rispondere alle tue domande. A chi ha avuto la pazienza di leggere le mie risposte e a me stesso dico: continuiamo a credere e lottare ogni giorno per i nostri sogni, non importa se non vinceremo mai una gara, quello conta relativamente. Dobbiamo essere grati per ogni passo di corsa che facciamo! Troviamo ogni mattina un forte "perché" e lottiamo per questo dando tutti noi stessi fino alla fine. Correre o Morire.

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