Oggi vi presento Gabriele, un altro corridore conosciuto su Facebook e incontrato finalmente poco tempo fa alla Kokos trail, dov'è venuto a supportarci nonostante il suo infortunio.
Gabriele di solito corre tanto, diciamo anche tantissimo, ma per lui non significa solo allenarsi per vincere, rappresenta ben altre cose e lo trasmette benissimo con le sue risposte. Lui come tutti quelli che hanno partecipato a questa rubrica, ha una vera passione per la corsa! Grazie per la tua disponibilità Gabriele e a presto in gara, ne sono sicuro.
1 Quando hai cominciato a correre? Perché?
Ho iniziato a correre nel 2005 dopo un brutto periodo
non tanto positivo della mia vita. Ero fuori forma. Ho iniziato con
pochi minuti in palestra poi sono passato in strada e senza accorgermene
arrivavo a correre due ore per le strade del Carso triestino. Mi faceva
distrarre e provare emozioni che altre cose non mi davano. Presto ho
capito che sarebbe stata una cosa speciale per tutta la vita.
2 Fai delle gare? Di che tipo?
Gareggio spesso se posso. Mi piacciono quasi tutti i
tipi di gare. Tra le più disputate sicuramente gare di 10/21km.
Raramente in alcuni periodi gare in pista. Negli ultimi anni ho scoperto
grazie ad un amico (Nazareno Salpistis) esperto ultramaratoneta, l'
amore per le lunghe distanze e per il trail. Riesco a trovare
soddisfazione a fare km sotto il sole nel cemento infuocato come nei
boschi e nel Carso della Val Rosandra. Amo correre insomma.
3 Qual è il tuo luogo preferito per correre?
Il mio luogo preferito per correre è legato ad un
motivo affettivo. Vicino alla casa dei miei genitori in un percorso in
strada asfaltata di 14 km che avrò fatto centinaia di volte, di certo
non è il più bel posto dove vado allenarmi, ma su quelle strade ho
iniziato a macinare km e quando ora più raramente ci ritorno non so
perché ma è sempre speciale.
Devo dire però che ora mi alleno ovunque dai sentieri della Val Rosandra
alla strada in Costiera, oppure spesso mi invento dei percorsi nuovi.
Almeno una volta a settimana se venite nel campo di atletica mi trovate
che faccio qualche ripetuta più veloce. Prossimamente farò qualche
allenamento più in quota x le gare di montagna.
Io seguo la regola 80/20 che mi ha portato avere
buoni risultati: 80% nutrizione 20% allenamento. Su 24 ore del resto non
ci si può allenare per l'80% del tempo! Quindi quello che si fa quando
ci si toglie le scarpe è fondamentale per fare bene quel 20% e la
nutrizione per me ha un ruolo prioritario. Sono da più di un anno
vegetariano e integro la mia alimentazione con la Nutrizione Herbalife
da 7 anni che mi accompagna nei miei allenamenti e mi permette recuperi
lampo. La credevo una moda questa di integrare l'alimentazione, ma
provata la differenza non sono più tornato indietro. Altro aspetto
fondamentale è una cosa molto trascurata da molti maratoneti sebbene sia
praticamente gratuita: l'acqua. Bevo di continuo a dismisura anche
d'inverno.
Vicino a questo ha un ruolo fondamentale il riposo notturno che non deve
essere molto lungo ma piuttosto di qualità senza disturbi.
Se poi voglio essere sincero c'è una cosa che fa la differenza: quello
che metto nella mia testa, cioè quello che leggo, le
Persone che frequento e i pensieri che faccio prima durante e dopo la
gara. Ne potremo riparlare magari in futuro se ti va. Per esempio la frase che
mi ridico continuamente in gara è: fino alla morte. Sembra catastrofica e
esagerata per alcuni, a me serve per dare tutto, ma veramente tutto in
quanto spesso si pensa di dare il
Massimo e invece il limite è molto lontano.
Il mio più bel ricordo sportivo è l'arrivo della
prima volta che in maratonina scendevo sotto 1h20', tempo discreto ma
per me in quel momento era un grosso obiettivo. In futuro migliorai
molto il crono ma quella volta a Pordenone tagliai il traguardo
piangendo e ora che te ne parlo mi emoziono ancora. Dietro quelle
lacrime c'erano tutte le fatiche che avevo fatto per migliorarmi e anche
se ho fatto molte gare con risultati migliori ancora adesso ricordo
quegli istanti e credo li ricorderò per tutta la vita. Quest'anno
all'arrivo della Lanaro granfondo ho avuto sensazioni quasi simili e in
quel momento ringrazio la vita di avermi regalato l'opportunità di poter
correre. Alla fine ciò che conta di più è l'emozione che provo al di là
della classifica.
6 Visto che siamo nel 21° secolo, qual è il tuo materiale indispensabile per correre?
Il materiale indispensabile alla fine credo siano
sempre le scarpe. Le mie mizuno per me sono una seconda pelle, il mio
piede solo li si sente a casa. Tutto il resto è utilissimo e ci sono
marche secondo me migliori. Tutto quello che acquisto deve essere
funzionale ma più leggero possibile. Per fortuna sono un tipo caloroso e
spesso mi potete incontrare a correre in t shirt e pantaloni corti nel
vento ma con i guanti, perché mi si congelano spesso le mani. Uso altre
cose come i gps ma ciò che fa la differenza è il cervello con un forte
"perchè", materiale insostituibile.
7 Hai una gara che sogni di fare?
Ho molte gare che sogno di fare! Ma probabilmente il
sogno più grande resta l'UTMB. Per l'importanza della gara, per i
paesaggi e perché ci sono persone da tutti i posti del pianeta.
Oltre a questa gara sono attratto dalla transvulcaniala che si svolge
nell isola de La Palma sulla distanza di 83.3 km e con un dislivello
cumulativo di 8525 m.
8 Fai solo corsa o hai altre passione?
Coltivo delle passioni extra sportive, mi piace
occuparmi di crescita personale, leggo molto a riguardo, così come
spesso dedico del tempo a degli esperimenti in cucina dove riesco a
mettere in pratica quello che conosco sulla buona nutrizione. A livello
lavorativo ho due impegni: sono un infermiere e mi occupo di network
marketing creando reti commerciali di distribuzione dei prodotti
nutrizionali Herbalife.
9 Chi è il tuo sportivo preferito? Perchè?
Non ho un unico Sportivo preferito: negli anni mi
sono legato molto a varie figure che mi davano emozioni, in qualsiasi
sport. Ricordo l'emozione nel vedere da bambino la forza fisica e
mentale di Alberto Tomba. Poi anche nel calcio ricordo persone speciali
come Roberto Baggio e Alessandro Del Piero non solo per le capacità
tecniche ma per le doti umane che ancora adesso riescono a far trasparire.
Il libro di Del Piero "giochiamo ancora" non riesco a finirlo perché mi
emoziona troppo.
Spesso nelle giornate no, penso alla storia di Alex Zanardi e l'esempio
che ogni giorno da al mondo con la sua vita da sportivo oltre i limiti
che la vita gli ha imposto.
Per ultimo ma non per importanza, spendo due parole per Killian Jornet
Burgada, che non ha bisogno di presentazioni. Leggere delle sue imprese
mi stimola continuamente per le mie piccole e modestissime imprese. Da
quando ho letto il suo libro "Correre o Morire" ho cambiato modo di pensare e quindi di correre, semplicemente perché grazie a lui
ho scoperto che i miei limiti sono lontanissimi, molto più di quello che
credevo. E spero presto di incontrarlo per dirglielo di persona e
stringergli la mano. Lui ama la montagna e quello che fa e in questo suo
amore per la natura come se fosse un essere vivente mi riconosco anch'io.
Voglio infine spendere due parole per un atleta
locale che corre con la mia stessa società ormai conosciuto in tutta
italia: Paolo Massarenti. Paolo è una persona speciale, certamente
geneticamente dotata ma che ha risultati incredibili grazie alla sua
dote maggiore: l'umiltà. Ha sempre una parola buona per tutti e
interpreta la corsa nel modo più bello che ci sia, con passione sorriso e
tanta emozione. Ogni volta che faccio due chiacchiere con lui ne esco
più forte. Se ho iniziato a spingere sull'acceleratore e a guardare
oltre, è grazie anche a lui.
10 Hai un ultima cosa da dire ai nostri lettori?
Intanto ti ringrazio per la mia prima intervista in
assoluto !!! Mi ha fatto piacere conoscerti e rispondere alle tue
domande. A chi ha avuto la pazienza di leggere le mie risposte e a me
stesso dico: continuiamo a credere e lottare ogni giorno per i nostri
sogni, non importa se non vinceremo mai una gara, quello conta
relativamente. Dobbiamo essere grati per ogni passo di corsa che facciamo!
Troviamo ogni mattina un forte "perché" e lottiamo per questo dando
tutti noi stessi fino alla fine. Correre o Morire.
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