giovedì 30 luglio 2015

Trans d'Havet 2015: ti ho sognata, mi hai fatto soffrire ma ti ho battuta

 
Come saprete, sabato scorso ho corso la famosa maratona della Trans d'Havet ed è arrivao il momento di raccontarvi tutto. Per questa gara mi sono preparato abbastanza bene e, quando sono arrivato venerdi sera al ritiro del pettorale, non ero stressato, sapevo che 42 chilometri sono tanti, soprattutto con 2500m di dislivello, ma ero fiduciosio. Dopo 2 notti di lavoro e 3 ore di macchina sotto il caldo, ero comunque molto stanco.
In albergo ho conosciuto un altro corridore della maratona, Adriano, abbiamo mangiato insieme pensando già all'indomani... Di ritorno in camera, ho preparato tutto e ho dormito come mai da anni.



Il mattino seguente, ci alziamo e andiamo alla partenza con Adriano, a due siamo più forti! Ultimi preparativi e si sale sui pulmini in direzione della partenza, a Pian delle Fugazze, quota 1200m. Il tempo vola e sono già le 9.00: è ora di partire! Mi metto in prima linea per non essere bloccato all'inizio del sentiero, vado piano ma sono sui primi lo stesso, meglio così. Arriva la prima salita, decido di farla al mio ritmo, 2 km a 20%, arrivo sù molto fresco, sono al 12° posto. Passiamo una discesa tecnica, poi c'e un falso piano in quota con salite dure in mezzo, dove corrono tutti forte, perdo 2-3 posti ma va bene così. Arrva la salita principale che ci porta da quota 1400 a 2250m, un bel pezzo tecnico e con pendenze da urlo... sono da solo e mi gestisco il più possibile ma sento che le energie non sono quelle che vorrei e la pancia mi fa male. Rallento un po' e perdo qualche posizione, non mi importa lassù è bello e mi godo il panorama prima di tutto. In cima sono circa 20°, ma nella discesa tecnica che segue subito recupero 5 posti, le gambe sono buone ma mi preoccupa sempre di più la pancia che mi fa male e ho la nausea.


Arrivo al ristoro al chilometro 15 e non riesco a mangiare niente, solo qualche limone, il resto non passa, capisco ora che sarà dura. Adesso siamo in gruppo di 6 e le 2 salite che seguono passano difficilmente, quasi sempre di corsa, forse qui mi sto bruciando... arriva una lunga discesa che ci porta al ristoro del km 25, dovrei stare meglio e invece non riesco a seguire il gruppo, la testa accusa il colpo. Arrivo da solo al ristoro e vedo il gruppo che riparte per l'ultima salita, devo fermarmi un po'. Anche qua niente da fare non riesco a mangiare, riparto ad un ritmo di lumaca e pian piano arrivo in su, seguono 4 km di piano tecnico sulle creste, sempe da solo, 25°. Per me l'importante non è il posto su questa gara, è il viaggio che faccio, i paesaggi che vedo, la gente che incontro, quello che imparo su di me e ho ancora tanto da imparare!


Da qui mancano 11 km di sola discesa, quasi 1300 di D- molto tecnica, ma io mi sento vuoto, sento che le gambe hanno ancora tanta forza, ma il corpo è vuoto e non riesco più ad andare bene. Cerco di ingannare la testa per farmi andare avanti più veloce ma a questo gioco vince lei. Inoltre, il caldo si fa sentire sempre di più, 35 gradi per accompagnarci nell'ultima fatica.
Non mollo, vado avanti come posso e, anche se sulla fine qualcuno mi passa, non mi importa, so di farcela. Taglio il traguardo dopo 41 chilometri bellissimi in 5 ore 48, al 32° posto, direi comunque bene per una gara così.

LA MIA PAGELLA

10 per il percorso e i paesaggi, non vedo l'ora di tornare, forse per l'80km, chissà

10 per l'organizzazione, non mi sono mai perso, mi sono sempre sentito al sicuro, non c'e niente da dire, perfetti, grazie

10 ai volontari e tifosi sul percorso, siete stati fantastici a spingerci, ho incontrato sempre gente favolosa, grazie per il tifo al francese 

7 per la mia performance, ho ancora tanto da imparare su queste distanze e la testa non è forte per niente, al primo problema sono giù di morale 

10 comunque per la mia crescita, in gara mi sono anche detto questo, 3 anni fa la mia prima Skyrace di 25 km messo 5 ore 03, alla Trans d'Havet in 5 ore 03 ero gia al km 36, con più dislivello fatto; per questo sono davvero fiero, anche voi credete sempre nelle vostre capacità e non lasciate che nessuno vi dica che non è possible.


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